"Casualmente" questa notte mi è tornato tra le mani il film di Tim Burton del 2010.
Una trasposizione estremamente Burtoniana (nessun altro avrebbe potuto confrontarsi credibilmente a quest'opera) ma sicuramente non è il suo miglior film ed è una delle peggiori interpretazioni di Johnny Depp.
Mi sono addormentato che il dvd ancora girava...e ricordo che è stato difficile stare sveglio quando lo vidi al cinema... non fosse stato per i due enormi validi argomenti di conversazione seduti alla mia destra....
Ma... ma l'argomento è interessante e interessato.... quindi inauguro la versione filmica non con uno ma con ben 2 film.
L'ISPIRAZIONE
E' una vita che non leggo "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie" e non ricordo di aver letto "Attraverso lo specchio e quel che Alice ne trovò" ma di una cosa sono certo: dite quello che volete ma il benemerito reverendo Charles Lutwidge Dodgson in arte Lewis Carroll era strafatto come una pigna quando ha scritto queste cose. E non c'è nulla di male...Baudelaire non nascondeva l'uso di sostanze psicotrope...Morgan va in televisione in diretta nazionale pieno come un tacchino al ringraziamento... Asterix le cose migliori le fa dopo aver ciucciato la pozione magica... quindi...se ne vale la pena...che diamine! Ne vale la pena.
Ma non tirarmi fuori la giratella in barca con le tre sorelline per le quali hai inventato la storia....e poi la mezzana...di nome Alice ti ha chiesto di trascrivere la storia per il suo ludibrio. Tu eri fuori come un caimano, nel buio della tua cameretta e hai partorito questo viaggio (in inglese TRIP...dice nulla?)...come sto facendo io in questo momento del resto, con la differenza che io sono come Obelix...sono caduto nel paiolone da piccolo e non necessito di refill....
Onore a te...al successo planetario della tua opera...e a tutte le rappresentazioni teatrali e cinematografiche che ne sono derivate. Io parlerò delle due più famose, francamente anche le uniche due che ho avuto il piacere di vedere
IN PRINCIPIO FU IL CARTONE
E non poteva essere diversamente...stiamo parlando del 1951....solo il disegno a mano poteva rendere giustizia a un mondo talmente colorato, fantasioso e MALATO. Dopo aver fatto ubriacare un elefantino con le orecchie enormi 10 anni prima... il buon vecchio baffo Valter decide di riprovarci e di tradurre visivamente le follie oniriche di Carroll. Riuscendoci in pieno tra l'altro. Vogliamo sorvolare sulla voce insopportabile della doppiatrice italiana? vogliamo sorvolare sulla parentesi del Tricheco totalmente decontestualizzata dal resto?
Benissimo. Tutto il resto è assolutamente perfetto. Il cappellaio matto e la lepre marzolina esilaranti... il Brucaliffo e lo Stregatto magici...la Regina di Cuori goffa il giusto...la trama incalzante, i dialoghi deliziosamente surreali. Io se fossi un bambino vorrei essere rincoglionito e invogliato a drogarmi da un cartoon del genere...non da peppa pig, i teletubbies o winnie the pooh...(altro fulgido esempio di tossicodipendenza esplicita non vietata ai minori...ma infinitamente meno bello di Pollon). E' tutto evidente...la piccola Alice cade in un buco e batte la testa..perde lucidità e incomincia a far uso di sostanze allucinogene (una bottiglia con su scritto BEVIMI... se la trovi per strada, onestamente...cosa puoi aspettarti che ci sia dentro? se ti va di culo ACIDO MURIATICO!!!) e da li incomincia a vedere cose strambe...ad avere la fame chimica (i biscotti MANGIAMI...anche li...un mondo di figure allegoriche). Il finale..spiega che è stato tutto un sogno.... e te credo...con quello che si è calata la creatura!!!
Tali vette di schizofrenia in celluloide sono state raggiunte poi solo da PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS...fate un po' voi.
ANDANTE SENZA BRIO
Già, il buon Tim Burton...60 anni dopo... perde un'occasione....se da un lato sfrutta a pieno le competenze e le tecniche di CGI raggiunte fino a quel momento per dare vita e tridimensionalità a un mondo tanto surreale...dall'altro dirige una storia senza mordente e piena di buchi e nonsense nella sceneggiatura. Nonsense non voluti...purtroppo.
La protagonista principale ha la stessa espressività facciale del compianto Paolo Frajese... e lo stesso Johnny Depp... che quel PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS l'aveva interpretato magistralmente qui sembra un sarto picchiatello con un palo nel culo e troppo botulino in faccia. Dire che riesce a far meglio addirittura Helena Bohnam Carter è tutto dire....anche se l'unica che pare abbia colto in pieno lo spirito e del libro e del cartone è la sola Anne Hathaway che dipinge grandiosamente la regina bianca.
Come dicevo prima un'occasione totalmente sprecata... perchè se con il cartone di ride tanto e fortissimo a iosa...col film vi garantisco che mi sono limitato a sorridere un paio di volte.
Adesso...riponendo il dvd nella sua custodia e sua volta nella mia videoteca..dove ci rimarrà inutilizzato a lungo...lo guardo triste.. e citando parole a noi care gli dico "Cosa... essere...tuuuu?"
Un "vaso di pandoro" di minchiate... scritte a quattro mani da Davide e Jeff... che sarebbero la stessa persona... ma anche no.
sabato 28 dicembre 2013
venerdì 27 dicembre 2013
Il premestruo non giustifica tutto tutto tutto eh...
Ok...l'incipit era sufficientemente sessista? Ho catturato la vostra attenzione? Bene... perchè questo non vuole essere un post antifemminista... semplicemente una piccola lezione di letteratura greca.
Io vado matto per la mitologia greca... e mi è stato chiesto... (you know who you are..) di diffondere alle masse il mio sapere... il verbo e anche il complemento oggetto.
Se è vero che non è il mio mito preferito...è anche vero che questa storia superbamente sviscerata da Euripide è di un'attualità sconcertante...
Senza andare a rispolverare per forza di cose il delitto di Cogne, basta pensare agli innumerevoli delitti passionali che costellano la cronaca nera nazionale e non; è incredibile come l'essere umano riesca a trasformarsi in macchina di tale ferocia e crudeltà. Ma, che diamine, non sono qui per fare della sociologia (che scadrebbe velocemente in demagogia da quattro soldi) ma per illuminare le vostre ottuse menti con alico sapere classico... scritto a modo mio... spero divertente... anche se...a pensarci bene non c'è proprio un cazzo da ridere.
PREMESSA
La tragedia di Medea, è legata a filo doppio a decine e decine di altri miti. Tant'è che anche l'opera teatrale di Euripide ne riporta solo triste epilogo e lascia a un conciso "riassunto delle puntate precedenti" l'arduo compito di contestualizzare i misfatti.
Io farò lo stesso, ma non sono sicuro ne di essere conciso ne di essere esauriente.
PROLOGO
Medea è la figlia di Eete, re della Colchide, nonchè nipote nientepopodimeno che di Elio..cioè del Sole. Eete ha il vello d'oro. Giasone, eroe senza macchia e senza paura vuole il vello d'oro per rivendicare il suo trono in Tessaglia. Giasone s'è fatto un discreto mazzo per arrivare fin qui superando mille fatiche grazie ai suoi prodi compagni d'avventura sulla nave Argo. Con poca fantasia quest'allegra combriccola viene ribattezzata "gli Argonauti"... I miti sono come la palla di neve dei cartoni animati...parte piccolina alla cima del pendio e arriva al fondo è un enorme rotolone inarrestabile e devastante. Man mano che i miti passavano da aedo in aedo si colorava di nuove sfumatore, corollari, e miti aggiuntivi o collegamenti con altri miti. D'altronde, chi le declamava ci guadagnava la pagnotta e più riuscivi a tirarla per le lunghe più avevi un tetto sopra la testa e la pancia piena. Quindi i viaggi degli eroi si trasformavano in intricatissimi percorsi a ostacoli con imprevisti e probabilità che manco il monopoli...
E gran parte di questi patimenti perigliosi erano dovuti agli dei che si schieravano, per ragioni politiche, capriccio o noia...a favore o contro il nostro beneamato...generando così il bailamme di cui sopra.
FOOL FOR YOUR LOVING
Comunque...Medea...è vergine, giovane bella, inesperta. E fuori come un lampione. Ma questo si scoprirà in seguito. Giasone non ce la può fare a strappare il vello d'oro a Eete e allora le tre dee Era, Atena e Afrodite... stranamente in combutta, visto che di solito si caricavano di mazzate.. convincono Eros a scoccare una freccia d'amor nei confronti della giovine. Che non era solo figlia di un re, ma anche della più grande di tutte le maghe, tale Ecate...sorella di Circe (si, si, proprio quella di Ulisse e Enea).
Così grazie a unguenti, amuleti e salcazzo altro la giovane maga aiuta Giasone a fottere suo padre (ma fino a qui, niente di strano direi)...cosa che riesce alla coppia egregiamente.
Preso il prezioso pellicciotto Giasone scappa con i suoi allegri compari, la sua nuova amante e il fratello di lei. Lo sfigato Absirto.
Ora...la nave Argo era veloce, ma anche quella del re Eete non scherzava affatto. In più quest'ultimo aveva anche le balle sverse perchè in un sol colpo gli avevano fottuto figlia, figlio e monile. Quindi era lui stesso a dare il ritmo ai vogatori...e stanno quasi per raggiungere Argo quando il "buon Giasone" ha un'idea geniale.
Immaginiamo il dialogo tra i due amanti
"Senti Medea, tuo padre sta arrivando e mi farà un mazzo tanto se ci becca, scazza se uccido tuo fratello e lo butto in mare così lui è costretto a fermarsi per raccogliere il suo corpo?"
"Figurati tesoro, ma già che facciamo il lavoro facciamolo ben fatto...fallo a pezzi e buttalo un pezzo per volta, così papino è costretto a fermarsi più volte..."
Detto fatto...il macabro puzzle permette ai due di scappare e raggiungere le coste della Tessaglia...
Qui i due si sposano, ma le peripezie non sono finite.... Giasone ha ancora delle difficoltà a riavere il suo regno dal vecchio Pelia, ma con l'aiuto della sempre più diabolica Medea riesce a far fuori tutti quelli che si mettono sul cammino dell'allegra famiglia omicidi.
Giasone diventa re, Medea regina, hanno dei bellissimi bambini e vissero tutti felici e contenti.
Col cazzo...
'NA TRAGGEDIA
Eh già, non è nello stile classico far finire tutto a tarallucci e vino.
Sangue chiama sangue. E amore chiama pazzia
Infatti Giasone per rafforzare legami con dei regni vicini si trova "costretto" (non così a malincuore, pare che la fanciulla fosse giovane e mille volte più bella della ormai milfica Medea) a sposare Glauce, figlia di Creonte...re di Corinto..E fin qui nulla di male, se non che l'accordo pretendeva una forma di esclusività dell'unione. Quindi Medea avrebbe dovuto fare fagotto e andare in esilio
"Ma come?...Ho lasciato la mia casa, ho fregato mio padre, ho tagliato "à la julienne" mio fratello, ho fatto fuori nei modi più atroci tutti quelli che ostacolavano la tua ascesa e te mi liquidi così?" Giasone cerca di farle capire ma ormai lei è fuori di se dal dolore. E arriva il finale col botto.
Nel vero senso della parola
Dopo aver imbevuto una veste nuziale in un liquido infiammabile lo regala alla sfigata Glauce che prende fuoco come un cerino e correndo per la sala da fuoco anche a tutti i convenuti al banchetto che manco Robert Duvall in Apocalypse Now...
Non paga di questo, poichè Giasone è sopravvissuto, decide di sgozzare come capretti i SUOI figli, giusto per dargli un ulteriore dispiacere. Viene tratta in salvo dal nonno Sole su un carro infuocato trainato da serpenti poco prima che il suo marito, un tantinello incazzato, riesca a passarla a fil di spada.
Ci sono diverse morali in tutto ciò
Mai fare la candela a tua sorella anche se ti propone lei di uscire col suo nuovo moroso
Mai fare incazzare tua moglie (con particolare riferimento a chi ha sposato una maga psicologicamente instabile imparentata con divinità dell'Olimpo)
Avere del FOILLE sempre a portata di mano
Se proprio vuoi un VELLO D'ORO compralo su Zalando che te lo spediscono direttamente a casa e hai anche il reso gratuito...
Io vado matto per la mitologia greca... e mi è stato chiesto... (you know who you are..) di diffondere alle masse il mio sapere... il verbo e anche il complemento oggetto.
Se è vero che non è il mio mito preferito...è anche vero che questa storia superbamente sviscerata da Euripide è di un'attualità sconcertante...
Senza andare a rispolverare per forza di cose il delitto di Cogne, basta pensare agli innumerevoli delitti passionali che costellano la cronaca nera nazionale e non; è incredibile come l'essere umano riesca a trasformarsi in macchina di tale ferocia e crudeltà. Ma, che diamine, non sono qui per fare della sociologia (che scadrebbe velocemente in demagogia da quattro soldi) ma per illuminare le vostre ottuse menti con alico sapere classico... scritto a modo mio... spero divertente... anche se...a pensarci bene non c'è proprio un cazzo da ridere.
PREMESSA
La tragedia di Medea, è legata a filo doppio a decine e decine di altri miti. Tant'è che anche l'opera teatrale di Euripide ne riporta solo triste epilogo e lascia a un conciso "riassunto delle puntate precedenti" l'arduo compito di contestualizzare i misfatti.
Io farò lo stesso, ma non sono sicuro ne di essere conciso ne di essere esauriente.
PROLOGO
Medea è la figlia di Eete, re della Colchide, nonchè nipote nientepopodimeno che di Elio..cioè del Sole. Eete ha il vello d'oro. Giasone, eroe senza macchia e senza paura vuole il vello d'oro per rivendicare il suo trono in Tessaglia. Giasone s'è fatto un discreto mazzo per arrivare fin qui superando mille fatiche grazie ai suoi prodi compagni d'avventura sulla nave Argo. Con poca fantasia quest'allegra combriccola viene ribattezzata "gli Argonauti"... I miti sono come la palla di neve dei cartoni animati...parte piccolina alla cima del pendio e arriva al fondo è un enorme rotolone inarrestabile e devastante. Man mano che i miti passavano da aedo in aedo si colorava di nuove sfumatore, corollari, e miti aggiuntivi o collegamenti con altri miti. D'altronde, chi le declamava ci guadagnava la pagnotta e più riuscivi a tirarla per le lunghe più avevi un tetto sopra la testa e la pancia piena. Quindi i viaggi degli eroi si trasformavano in intricatissimi percorsi a ostacoli con imprevisti e probabilità che manco il monopoli...
E gran parte di questi patimenti perigliosi erano dovuti agli dei che si schieravano, per ragioni politiche, capriccio o noia...a favore o contro il nostro beneamato...generando così il bailamme di cui sopra.
FOOL FOR YOUR LOVING
Comunque...Medea...è vergine, giovane bella, inesperta. E fuori come un lampione. Ma questo si scoprirà in seguito. Giasone non ce la può fare a strappare il vello d'oro a Eete e allora le tre dee Era, Atena e Afrodite... stranamente in combutta, visto che di solito si caricavano di mazzate.. convincono Eros a scoccare una freccia d'amor nei confronti della giovine. Che non era solo figlia di un re, ma anche della più grande di tutte le maghe, tale Ecate...sorella di Circe (si, si, proprio quella di Ulisse e Enea).
Così grazie a unguenti, amuleti e salcazzo altro la giovane maga aiuta Giasone a fottere suo padre (ma fino a qui, niente di strano direi)...cosa che riesce alla coppia egregiamente.
Preso il prezioso pellicciotto Giasone scappa con i suoi allegri compari, la sua nuova amante e il fratello di lei. Lo sfigato Absirto.
Ora...la nave Argo era veloce, ma anche quella del re Eete non scherzava affatto. In più quest'ultimo aveva anche le balle sverse perchè in un sol colpo gli avevano fottuto figlia, figlio e monile. Quindi era lui stesso a dare il ritmo ai vogatori...e stanno quasi per raggiungere Argo quando il "buon Giasone" ha un'idea geniale.
Immaginiamo il dialogo tra i due amanti
"Senti Medea, tuo padre sta arrivando e mi farà un mazzo tanto se ci becca, scazza se uccido tuo fratello e lo butto in mare così lui è costretto a fermarsi per raccogliere il suo corpo?"
"Figurati tesoro, ma già che facciamo il lavoro facciamolo ben fatto...fallo a pezzi e buttalo un pezzo per volta, così papino è costretto a fermarsi più volte..."
Detto fatto...il macabro puzzle permette ai due di scappare e raggiungere le coste della Tessaglia...
Qui i due si sposano, ma le peripezie non sono finite.... Giasone ha ancora delle difficoltà a riavere il suo regno dal vecchio Pelia, ma con l'aiuto della sempre più diabolica Medea riesce a far fuori tutti quelli che si mettono sul cammino dell'allegra famiglia omicidi.
Giasone diventa re, Medea regina, hanno dei bellissimi bambini e vissero tutti felici e contenti.
Col cazzo...
'NA TRAGGEDIA
Eh già, non è nello stile classico far finire tutto a tarallucci e vino.
Sangue chiama sangue. E amore chiama pazzia
Infatti Giasone per rafforzare legami con dei regni vicini si trova "costretto" (non così a malincuore, pare che la fanciulla fosse giovane e mille volte più bella della ormai milfica Medea) a sposare Glauce, figlia di Creonte...re di Corinto..E fin qui nulla di male, se non che l'accordo pretendeva una forma di esclusività dell'unione. Quindi Medea avrebbe dovuto fare fagotto e andare in esilio
"Ma come?...Ho lasciato la mia casa, ho fregato mio padre, ho tagliato "à la julienne" mio fratello, ho fatto fuori nei modi più atroci tutti quelli che ostacolavano la tua ascesa e te mi liquidi così?" Giasone cerca di farle capire ma ormai lei è fuori di se dal dolore. E arriva il finale col botto.
Nel vero senso della parola
Dopo aver imbevuto una veste nuziale in un liquido infiammabile lo regala alla sfigata Glauce che prende fuoco come un cerino e correndo per la sala da fuoco anche a tutti i convenuti al banchetto che manco Robert Duvall in Apocalypse Now...
Non paga di questo, poichè Giasone è sopravvissuto, decide di sgozzare come capretti i SUOI figli, giusto per dargli un ulteriore dispiacere. Viene tratta in salvo dal nonno Sole su un carro infuocato trainato da serpenti poco prima che il suo marito, un tantinello incazzato, riesca a passarla a fil di spada.
Ci sono diverse morali in tutto ciò
Mai fare la candela a tua sorella anche se ti propone lei di uscire col suo nuovo moroso
Mai fare incazzare tua moglie (con particolare riferimento a chi ha sposato una maga psicologicamente instabile imparentata con divinità dell'Olimpo)
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Welcome to the dunjeffon (per la decimonona volta)
"Ma Jeff...dici sempre che hai un sacco di cose da fare, ma se trovi il tempo per fare un blog non è poi così vero"
Falso
Ne ho bisogno...
Ora più che mai...
Sono come un'enorme pentola a pressione che necessita di una valvola di sfogo... scrivere, a volte in maniera seria, molto più sovente in maniera faceta... lo è sempre stato. E non me ne frega una beneamata fava se alla veneranda età di quasi 37 anni faccio una cosa che di solito fai a 18. Io a 18 anni un blog non potevo permettermelo (e onestamente manco c'erano) adesso si
Falso
Ne ho bisogno...
Ora più che mai...
Sono come un'enorme pentola a pressione che necessita di una valvola di sfogo... scrivere, a volte in maniera seria, molto più sovente in maniera faceta... lo è sempre stato. E non me ne frega una beneamata fava se alla veneranda età di quasi 37 anni faccio una cosa che di solito fai a 18. Io a 18 anni un blog non potevo permettermelo (e onestamente manco c'erano) adesso si
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